Il lemma ‘Befana’ deriva da Epifania (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia) col tempo si è modificato in bifanìa e quindi befanìa.
“Epifania del Signore” sta ad indicare invece la manifestazione di Gesù a tutti i popoli.
La Befana è molto conosciuta in Italia e in Svizzera (nel Ticino italofono) ma non nel resto del mondo. E’ una donna anziana che vola su una scopa e, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (per l’Epifania appunto) entra nelle case a riempire le calze lasciate dai bambini. Se il bambino durante l’anno si è comportato bene, riceve dolci, piccoli giochi e caramelle; al contrario: aglio, cipolle o carbone.
Varie le teorie riguardanti la sua origine:
Alcune sostengono derivi da dei riti propiziatori pagani risalenti al X-VI secolo a.C. in merito a dei cicli stagionali legati all’agricoltura.
Gli antichi Romani ereditarono tali riti e li associarono al calendario romano. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale si celebrava infatti la morte e la rinascita della Natura. I Romani pensavano che in queste 12 notti delle figure femminili volassero sui campi coltivati e in questo modo propiziavano la fertilità dei futuri raccolti.
Un’altra teoria colloca l’origine della storia vicino a Betlemme, quando i Re Magi, durante il loro viaggio, chiesero delle informazioni ad una vecchina. La invitarono ad unirsi a loro, ma ella declinò l’invito. Spinta successivamente dal rimorso di non avergli dato nemmeno un dono da portare a Gesù bambino, cominciò ad andare in tutte le case in cui abitavano i bambini, lasciando loro dei dolci e sperando di trovare il Bambinello.
Un’altra ipotesi collega la Befana ad un’antica festa romana che si svolgeva in inverno in onore a Giano (dio degli inizi) e Strenia (simbolo del nuovo anno, della fortuna e della prosperità) durante la quale si scambiavano dei regali (da qui deriverebbe la parola ‘strenna’).
Poi per vari secoli la Chiesa bandì ogni rito ritenuto pagano, così come la festività della Befana e “trasformò” la vecchina in una sorta di strega.
Nel 1928, sotto il fascismo, fu introdotta la Befana fascista. Durante questa festa venivano consegnati dei regali ai bambini appartenenti alle classi meno abbienti. Dopo la caduta del regime, questa festività è comunque rimasta e viene tutt’ora celebrata il 6 Gennaio nelle case, donando appunto una calza di dolciumi ai più piccoli. O con feste popolari nei circoli o nelle piazze.
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